Fosca in Tepidario _ lectio | ludus | visio

FIT8 (IN)FINITO

28 LUG.

Fosca in Tepidario _ lectio | ludus | visio

FIT8 (IN)FINITO

28 LUG.

10 > 12

___LUDUS/LECTIO

Il Bagatto – pratiche di ricerca artistica

Ospite Giulia Mureddu

Il Bagatto è un prestigiatore e un saltimbanco: apparecchia la tavola, vi dispone i suoi attrezzi e dà inizio e principio agli incanti. Può riuscire, può fallire, può perfino truccare, ma di sicuro non può fare a meno di cominciare. Sua è l’energia potenziale. Suo è l’entusiasmo dell’arte combinatoria. Le mattine del festival saranno dedicate alla condivisione trasversale di pratiche artistiche. Ciascun appuntamento vedrà protagonista un progetto di ricerca inedito legato in qualche forma al tema infinito. L’artista ospite condurrà all’interno delle proprie pratiche e processi creativi, ricevendo in cambio stimoli e riflessioni.

dalle 17

___LUDUS

FOSCA LIDO

a cura di Fango

Un punto per rinfrescare orecchie e cervello…un salotto vista infinito mare, dove ascoltare, chiacchierare, frescheggiare tutto in diretta grazie alla splendida abilità della crew di FangoRadio.  Dalle 17.00 fino a notte. Ogni giorno ospiti, musica e relax.

Fango Radio è un esperimento di trasmissione comunitaria attivo dal 2019. Ci interessano musiche, parole e suoni inusuali e quando possibile poco uditi; ci piace intercettarli coinvolgendo persone e collettivi che li praticano in Italia; proviamo a diffonderli e raccontarli senza attenerci a un regolamento.

In parallelo alla programmazione giornaliera, portiamo avanti un progetto di produzione di formati diversi, fisici e digitali (Fango Radio Editions), e volentieri ci spostiamo per documentare e trasmettere in diretta iniziative che ci azzardiamo a proporre o a cui siamo inclini a partecipare.

Trasmettiamo in diretta e distribuiamo i nostri podcast su www.fangoradio.com.

18

___LUDUS

Labirinto infinito

Laboratorio artistico per bambine e bambini a cura di Sandra Favilli

Durante il laboratorio il gruppo dei bambini lavorerà in gruppo e singolarmente. Una mappatura del luogo, per approdare alla realizzazione di un labirinto spaziale all’interno del quale la scoperta della perdita del senso del tempo farà da guida. Materiali utilizzati: nastri plastificati.

Sandra Favilli, oltre a studi artistici di base si è formata in vari ambiti tra cui quello teatrale. Incline alla formazione perenne, alla ricerca e alla sperimentazione. Dal 2003 sviluppa il suo lavoro con l’infanzia, seguendo un metodo di lavoro che ha personalizzato negli anni prendendo come punti di riferimento Munari,  Malaguzzi, Rodari, Montessori, Dallari fra gli altri.

19.30

___LECTIO

Le (in)finite possibilità della creatività nella comunicazione.

a cura di Giulia Reali

Dentro una parola come infinito – che non ha né principio né fine, ossia senza limiti – è contenuto il suo contrario ossia il limite, la fine, il compiuto. Ecco, se pensiamo di mettere su un quadrato semiotico i due termini infinito e finito viene fuori uno scenario interessante di relazioni su cui fermarsi e giocare nella produzione elementare del senso. Ma il senso lo si può definire secondo i modi della sua produzione.

Possiamo dire che siamo di fronte ad un percorso generativo. Quindi ogni testo è solo l’evidenza e la memoria della sua storia generativa. Qualcosa significa in quanto è inserito in un sistema di relazioni, nel caso specifico del quadrato semiotico greimasiano son di tre tipi: relazione di contraddizione, relazione di contrarietà, relazione di complementarietà. Quindi se finito e non finito sono complementari nella loro relazione il significato di non finito può essere incompiuto? Che ha un senso altro di finito. Così come se il complementare di infinito è non infinito si può parlare di indeterminato? Ecco prendiamo degli oggetti narrativi = dei racconti creativi e analizziamo la loro manifestazione.

agg. e s. m. [dal lat. infinitus, comp. di in-2 e finitus, part. pass. di finire «limitare»].

1. agg. a. Che non ha principio né fine; che non ha limiti: il tempo i.; lo spazio i.;

b. Che non termina, che si protrae senza limiti: la serie dei numeri naturali è infinita.

I. sostantivato, l’infinito adoperato con funzione di sostantivo (per es., «riconoscere qualcuno dall’andare», cioè dal suo modo d’incedere), e talora divenuto vero e proprio sostantivo (il piacere, il dispiacere, il volere, il potere, il parere, ecc.), con possibilità di formare anche il plurale (i piaceri, ecc.).

Giulia Reali è founder e direttore strategico creativo di almagreal, un Fluid Indipendent Creative Studio di Firenze che si occupa di strategy, branding, packaging, advertising, graphic design e digital experience per clienti pubblici e privati nazionali. un mix tra human minds e impossible ideas, in cui lo sharing è vitale: energie, visioni, esperienze, curiosità, musica, passioni. Qui nasce la nostra inesauribile linfa vitale.

Giulia Reali è inoltre impegnata in operazioni di consulenza e direzione di progetti culturali e di social art per clienti privati collaborando e partecipando a collettivi e associazioni. Lavora nella formazione dal 1998 al 2001 (European School of Economics, Dipartimento di Communication and Media Studies – Bologna; la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna; Richmond University di Firenze, Polimoda International Institute Fashion Design and Marketing di Firenze, IED (Istituto Europeo di Design) di Firenze, ISIA di Firenze).

21

___VISIO

Regola – performance-suite ispirata ad Hildegard von Bingen

di e con Nico Note

Suite in un unico Movimento e VIII Quadri. Si tratta di una Ripresa/Rework del concerto creato nel 2003, in questi anni peculiari 2020/2022, tempo di una nuova condizione. Regola, è un concerto, ispirato alla figura di Ildegarda di Bingen mistica, santa, filosofa del Medioevo europeo, composto da 8 tavole sonore. Otto, come otto sono i momenti di preghiera nella giornata di una monaca. Punto di partenza la struttura gregoriana, dalle composizioni e da alcuni testi ed estratti liederistici della produzione epistolare, poetica e musicale di Ildegarda, insieme a testi estratti dal libro della Regola benedettina. La vocalità di NicoNote è sganciata dalla struttura gregoriana; a partire dalle composizioni di Hildegard attraverso un approccio non filologico, l’artista dà una rilettura personale, che punta all’evocazione di un sentire profondo, con immersioni concrete nel paesaggio sonoro creato, creando un corpo unico tra la voce e il suono magma.

In scena: NicoNote – Ideazione, drammaturgia, scrittura vocale, progetto sonoro: NicoNote – Sound desi-gn 2022: Demetrio Cecchitelli – Produzione 2003: NicoNote, Dream Action, Artache Milano, Doc Servizi – Composizione sonora del 2003: NicoNote e Mas collective – Co- produzione 2020: NicoNote, ICE festival International Ecritures Contemporaines (F). Si ringraziano Roberto Cacciapaglia, Luigi Garbini, Vulkano Ravenna Teatro, Vox Concerti.

NicoNote alias Nicoletta Magalotti artista trasversale nota per la sua vocalità, opera nei territori di musica, teatro, clubbing, installazioni, performance, con produzioni artistiche e progetti curatoriali. Ha all’attivo produzioni discografiche e tournée musicali e teatrali in Europa, Canada, Israele, Argentina, BrasileConduce regolarmente masterclass di studio sulla Voce, in Italia e in Francia. NicoNote si muove liquida in generi sonori anche molto differenti, combina il canto con la dimensione performativa, il pop con l’improvvisazione radicale, creando un’atmosfera unica, un teatro vocale immateriale.

tutti i giorni dal 26 al 28 luglio – ingresso libero

___VISIO

Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria

a cura di Irene Lupi

Alla ricerca di nuove storie da memorizzare e rendere pubbliche, il tentativo è quello di coinvolgere chi vorrà devolvere una sua memoria per realizzare un’installazione che di giorno in giorno verrà arricchita di nuovi elementi. Volti, oggetti privati, archivi familiari, suoni, tempo della storia, del racconto e materiali naturali scriveranno una nuova narrativa che sarà a disposizione di chi si metterà in fase di ascolto. L’obiettivo sarà quello di stimolare la relazione attraverso l’elemento mnenonico.

«Sono sempre stata attratta dalla memoria, quella opinabile, quella che ti rimane lucida solo nell’attimo in cui la vivi e che non ritorna mai più nitida, dalle pieghe dei racconti, dagli oggetti, dai suoni e movimenti. Ciò che passa nelle mani tra generazioni per poi continuare nel tempo. Tutto ciò che è nascosto nel non detto, mi attrae e mi pone in fase di ascolto».

Irene Lupi studia presso l’accademia di Belle Arti di Firenze, con specializzazione in Nuovi Linguaggi Espressivi. Collabora con diverse associazioni tra cui dal 2015-2018 Aktion Sühnezeichen Friedensdienste di Berlino e dal 2018 con la Naturfreundejudend Wurttemberg di Stoccarda, con percorsi sulla memoria. Dal 2017 insegna Digital Multimedia al Siena Art Institute.

Tra le collettive: Raccontami di te, a cura di Stefania Balestri, galleria Frittelli, Firenze (FI). Primo Vere, a cura di Sergio Risaliti, Galleria Poggiali, (FI). Per quanto tempo è per sempre, a cura di S. Zidar e L. Moretti, presso le Celle frigorifero, Officina Giovani di Prato (PO) (catalogo). Yicca International contest of contemporary art, Rizzuto Gallery (PA) (catalogo). (un)BOXED, a cura di Ied, 369 gradi, Carrozzerie n.o.t. Roma (RO).TU35 Expanded, a cura Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci (PO). Altri racconti, a cura di D. Ventroni, Casa Masaccio Centro per l’Arte Contemporanea, San Giovanni Valdarno (AR). La fine del nuovo, a cura di P. Toffolutti, Villa Ottelio Savorgnan, Udine (catalogo).Avviso di Garanzia, Fuori Uso, a cura di G. Di Pietrantonio e S. Ciglia, Pescara (catalogo).

Torna su